ARCHIVIO FIESOLANO, STORIE D’ALTRI TEMPI

ARCHIVIO FIESOLANO, STORIE D’ALTRI TEMPI

 Per la redazione di questo articolo ho preso spunto dal libro di Rolando Jahier e Carlo Salvianti “Album di Fiesole 1860-1960, cento anni di fotografie“.

L’archivio fiesolano è un luogo silenzioso, al cui interno storie di epoche e periodi passati

riposano dentro  pesanti volumi e vecchi libri consumati. Per questo motivo abbiamo voluto creare una rubrica social che rievocasse la nostalgia di chi quei tempi li ha vissuti e che stimolasse la curiosità di chi invece non li conosceva.

Foto d'archivio di un paesaggio fiesolano

Incredibile foto d’archivio di Via Baccano nel 1905.

Nello specifico abbiamo pubblicato 5 post sull’archivio che esplorano, nelle sue sfaccettature, alcuni aspetti della società fiesolana: lo sport, le persone e il lavoro.

In quest’ottica il nostro è stato un tentativo di riaprire una finestra sul passato che impedisca l’oblio di questi frammenti di memoria. Infatti sarebbe stupido non sfruttare i moderni strumenti tecnologici per mantenere vivo il ricordo di un epoca tanto vicina temporalmente, quanto follemente distante come società.

In particolare, è affascinante vedere come la velocità di trasformazione, che ha coinvolto la città  portandola da un piccolo borgo agricolo e minerario allo stato attuale, porti le persone a sottovalutare la propria memoria storica.

 

lavoro nei campi (archivio)

Raccolta della Frutta

Queste foto d’archivio forniscono un quadro completo sulla vita, i costumi e le attività che coinvolgevano i fiesolani.

Per esempio   in alcune foto vediamo le pecore pascolare liberamente in città, le carrozze e i carretti sfilare in Piazza Mino e i  bambini correre scalzi per strada. Inoltre, ciò che è più impressionante è stato vedere le foto di Piazza Mino con il manto stradale in terra battuta soltanto un secolo fa.

Foto d'archivio antica Fiesole

1875 circa, Piazza Mino

Sempre degli anni 20′ del xx secolo sono i primi scatti della comparsa dei fascisti e della loro rapida affermazione territoriale. D’altra parte le foto dei comizi neri in Piazza Mino testimoniano un capitolo amaro del passato che, ahimè, non dobbiamo e non possiamo dimenticare.

Infine troviamo le foto della pace ritrovata, degli anni del benessere economico, della ricostruzione dell’identità e dei banchetti all’aperto nell’area archeologica.