La Cappella di San Jacopo è l’antico oratorio del Palazzo Vescovile, risalente alla prima metà dell’undicesimo secolo: più volte rimaneggiato nel corso del tempo, già esisteva più o meno in questa forma nel 1300. Nei primi decenni del 1400 fu affrescata la parete frontale con una rappresentazione della Incoronazione della Vergine Maria fra angeli e santi attribuita a Bicci di Lorenzo, pittore fiorentino operoso dalla fine del Trecento alla metà del Quattrocento. La Cappella ospita oggi una ricca collezione di oreficerie liturgiche che testimoniano la ricchezza e la vitalità storico-artistica del territorio compreso nella vasta Diocesi di Fiesole. Le oltre 50 opere esposte documentano, dal Medioevo fino ai primi del Novecento, le fasi più rappresentative dell’arte orafa sacra nell’area fiorentina, dal tardogotico al Rinascimento, dal barocco al neoclassicismo. Tra di esse, alcuni capolavori di assoluto rilievo artistico: prima fra tutte la “Mitria del Vescovo Salutati” (circa 1460), detta “Mitria di San Romolo” dal vescovo martire patrono di Fiesole, tutt’oggi utilizzata nella annuale ricorrenza patrionale; il raffinato “Calice in rame dorato con smalti” (XV secolo) e la “croce astile” di Girolamo di Martino Spigliati, datata 1568-69, il cui fondo smaltato con motivi e stilizzatissime moresche ne fa un unicum nella storia dell’oreficeria toscana. Di particolare pregio anche le suppellettili risalenti al XVII secolo, come un ostensorio in argento sbalzato e cesellato, datato al 1671 e riconducibile ad una bottega locale e il calice proveniente da Nipozzano, realizzato dal noto orafo fiorentino Francesco Vandi.