È il famoso borgo di Giuliano e Benedetto da Maiano, architetti e scultori del Rinascimento, e delle cave di pietra arenaria. Qui si trova una chiesa di piccole dimensioni. Nel 1885 John Temple Leader, che aveva acquistato la villa e la fattoria di Maiano, la ricostruì in stile trecentesco. Notevole un monumento sepolcrale composto di sarcofago, nicchia, scultura in pietra raffigurante la Madonna, riconducibile alla fine del XVII secolo. La fattoria, al tempo monastero delle Benedettine, conserva un chiostro in pietra serena dove si può ammirare un affresco di Spinello Aretino, del secolo XIV, raffigurante una Mater Misericordiae.
Avviandosi oltre la chiesa verso il monte, sulla sinistra, si incontra una cava di proporzioni colossali, della tipologia a cielo aperto o tagliata, che ci dà subito un’idea della trasformazione subita dal paesaggio nel corso del tempo sia a causa del lavoro di estrazione della pietra, sia per il cambiamento della struttura geologica del Monte Ceceri. Le cave di Fiesole, sfruttate fino agli inizi del Novecento, sono celebri per la pietra serena ampiamente impiegata dagli scultori fin dal XV secolo. Ricordata da Benvenuto Cellini e Giorgio Vasari, la pietra fiesolana era impiegata per la costruzione di opere architettoniche e monumenti, ma anche per arredi civili, sacri ed urbani.